LA STORIA DELLA SALVEZZA NEGLI AFFRESCHI DELLA CRIPTA DEL DUOMO DI ANAGNI Il Duomo di Anagni e il vescovo S. Pietro da Salerno
LA STORIA DELLA SALVEZZA NEGLI AFFRESCHI DELLA CRIPTA DEL DUOMO DI ANAGNI Il Duomo di Anagni e il vescovo S. Pietro da Salerno
di MariaTeresa valeri
Uno dei più importanti cicli pittorici medievali italiani è conservato quasi integralmente ad Anagni (FR) nella cripta della cattedrale, sita nella contrada Castello, toponimo medievale per indicare l’antica acropoli dislocata a S-E e occupata in origine da un tempio dedicato a Saturno. La cattedrale, intitolata alla Vergine Annunziata, fu eretta tra il 1072 e il 1102 in forme romaniche monumentali e consacrata nel 1104.1 Promotore della costruzione fu Pietro, monaco benedettino discendente dei principi di Salerno, che, giunto presso la corte pontificia per gli auspici di Ildebrando di Soana, fu consacrato Vescovo di Anagni nel 1062 e resse la diocesi fino al 1105.2 In quegli anni Anagni cominciava a godere di un vivace risveglio economico e culturale, favorita anche dalla sua vicinanza con Roma e dai suoi legami con il soglio pontificio.3 Le fonti informano sui viaggi che il vescovo Pietro fece in qualità di ambasciatore pontificio nel 1071 e nel 1096.4 L’abilità diplomatica, sostenuta anche dall’intento di promuovere la rinascita della diocesi a lui affidata, consentì al Vescovo anagnino di raccogliere in Oriente consistenti mezzi finanziari, che gli permisero di innalzare il nuovo duomo, adeguato alle esigenze rappresentative della città.5 Il Duomo di Anagni è un esempio paradigmatico dell’architettura religiosa medievale per la monumentalità dell’edificio, dotato di un’ampia cripta sontuosamente decorata. Per capire le motivazioni che indussero i committenti a realizzare un monumento così imponente e, soprattutto, per capire le finalità didattiche e gli intenti celebrativi sottesi alle scelte iconografiche degli affreschi, che ornano la splendida cripta del duomo anagnino, è utile tenere conto dei significati e dei valori che nel Medioevo venivano attribuiti al cantiere della cattedrale.
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